METODI E TECNICHE DI PRODUZIONE VIDEO

Docente: Gianfranco Confessore

II e III periodo

8 CFU

Il Segnale Analogico. (Formati del segnale, Sistema di ingressi e uscite, Frequenza del segnale e risoluzione di immagini, Basi della tecnica televisiva, Numero di quadri, Rapporto segnale rumore, Il nastro video, Le classi di qualità, Gli standard televisivi.)

La conversione analogico/digitale. (I formati dell’informatica, Principi di codifica digitale, I formati digitali.)

La compressione. (Esigenze e impiego della compressione, Principi di conversione, Gli standard, La compressione audio.)

Editing Video. (Editing lineare, Editing non lineare, Stazioni di Editing Digitali, Acquisizione delle clip, Disposizione di clip sulla Timeline, Editing di una clip dalla Timeline, Regolazione delle unità di tempo, Editing delle clip dalla finestra Project, Creazione e visualizzazione delle transizioni, Preparazione per l’editing non lineare dell’audio, Predisposizione della musica, Aggiunta di un video al suono, Aggiunta di narrazione ad un video, Allungamento di un video per coprire l’audio, Dissolvenza e dissolvenza incrociata di suoni, Sovrapposizione, Aggiunta di movimento, Applicazioni di filtri video e audio.)

          .        

Compositing Video e Special FX. (Preparare una composizione, La timeline e il rendering, Audio compositing, Preparare le immagini, Sfocatura e contrasto, Canali e chiavi, Effetti di distorsione, Regolazione, controllo delle immagini e prospettiva, Stilizzazione e rendering, Testo e tempo, Advanced keying and matte tools.)

         

Bibliografia

Carlo Solarino, Video produzione digitale, Milano, Vertical Editrice, 1999.

Giulietta Fara, Andrea Romeo, Vita da Pixel (effetti speciali e animazione digitale), Milano, Editrice il Castoro, 2000.

Thomas D. Burrows, Lynne S. Gross, Donald N. Wood, Fare la televisione Oggi (Tecniche e produzione), Milano, Lupetti,1998.

Marco Dinoi, , Girare in Digitale (Istruzioni per l’uso della nuova tecnologia), Roma, Dino Audino Editore, 2000.

Martin Doucette, Video digitale for Dummies, Milano, Apogeo, 2000.

Staff Adobe,  Adobe Premiere 5.0 (La guida ufficiale), Milano, Apogeo, 1999.

R. Shamms Mortier, After Effects 4, Milano, Apogeo, 2000.

Mario Bernardo, Giovanni Blumthaler, I trucchi e gli effetti speciali fotografici ed elettronici, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1990.

Richard Rickitt, Special Effects (the history and technique), London, Virgin, 2000.

 

Lezioni tipo.

Ogni lezione sarà così  strutturata:

1.      Studio teorico del segnale video con spiegazione alla lavagna.

2.      Proiezione di Nastro o DVD video sugli effetti speciali e making of delle più importanti produzioni internazionali.

3.      Analisi e spiegazione delle proiezioni e delle tecniche realizzative adottate.

4.      Studio e spiegazione, tramite PC, di alcuni software utilizzati nelle produzioni video più importanti. Analisi ed esemplificazione delle tecniche di editing e compositing digitale.

Lezioni Sperimentali.

1.      Saranno effettuate delle lezioni dibattito volte a stimolare il riconoscimento delle tecniche di special FX. Dopo la proiezione di alcuni spezzoni video gli studenti saranno invitati ad individuare le tecniche utilizzate  per la realizzazione degli stessi.

2.      Saranno messe in pratica delle lezioni making per sperimentare sul campo alcuni concetti. In particolare verranno allestiti dei semplici set di ripresa con l’identificazione tra gli studenti  di un direttore di fotografia, un regista, un operatore di ripresa e un supervisor agli effetti speciali. Verranno realizzati alcuni girati che, opportunamente digitalizzati, saranno utilizzati nel punto 4 delle lezioni tipo.

 

 

METODOLOGIA DELLE SCIENZE SOCIALI

Docente: Fabrizio Palombi

I e II periodo

 

Il Corso consiste di un Modulo istituzionale (32 ore) e di un Modulo monografico.

Il Corso si propone di esaminare i principali elementi della riflessione filosofica di Karl Popper dedicata alle scienze sociali. L’analisi della critica popperiana dello storicismo e della psicoanalisi consentirà di mettere in luce alcuni aspetti problematici della riflessione dell'epistemologo austriaco riguardanti il legame tra impresa scientifica e società, la responsabilità dello scienziato, il rapporto tra storia e crescita della conoscenza.

 

Modulo istituzionale (32 ore – I periodo):

Introduzione ai problemi fondamentali dell'epistemologia contemporanea.     

La parte introduttiva del corso intende presentare una ricognizione dei principali problemi dell’epistemologia del XX secolo dedicando particolare attenzione al recente dibattito intorno alla natura della spiegazione scientifica.  Il problema della predizione verrà considerato come un possibile criterio di classificazione delle diverse discipline scientifiche con particolare riferimento alle scienze sociali.

 

Parte generale (16 ore):

1. Epistemologia e storia della scienza

2. Il problema della demarcazione

3. Il problema dell'induzione

4. La tesi di Duhem-Quine

5. Il contesto della scoperta

6. Il contesto della giustificazione

7. Osservazione e interpretazione

8. La nuova filosofia della scienza

 

Parte applicativa (16 ore):

9. Spiegazione e comprensione: un problema epistemologico

10. Riduzionismo e olismo

11. Modelli logici di spiegazione

12. Il problema della predizione

13. Diversi caratteri delle leggi scientifiche

14. Spiegazioni genetiche

15. Spiegazioni ed evoluzione della conoscenza

16. Spiegazioni scientifiche e senso comune

 

Testi d’esame:

D. Oldroyd, Storia della filosofia della scienza, Milano, Il Saggiatore, 1989, pp. 222-230,  247-265, 291-335, 389-413,416-435.

K. Popper, Poscritto alla logica della scoperta scientifica. I. Il realismo e lo scopo della scienza, Milano, Il Saggiatore (Economici) , 1994, pp. 177-191. 

K. Popper, Congetture e confutazioni,  Bologna, il Mulino, 1972, pp. 61-71.

 

Modulo monografico - II periodo:

L’epistemologia delle scienze sociali in Popper e Lakatos.         

La riflessione filosofica contemporanea deve affrontare due pericoli simmetrici: lo scientismo e l’irrazionalismo. Per questo contrapponiamo a un’interpretazione della scienza intrisa del mito ottocentesco e novecentesco del progresso, un’epistemologia intesa come indagine razionale dell’impresa scientifica. Questa analisi verrà sviluppata con riferimento alle scienze sociali, alla psicoanalisi e alla storia; settori dove le zone d’ombra della ragione acquistano particolare rilevanza. Per mezzo del confronto tra il falsificazionismo di Popper e la metodologia dei programmi di ricerca scientifica di Imre Lakatos, il modulo affronterà i seguenti argomenti:

 

1.      Scienze della natura e scienze dello spirito

2.      Storicismo e filosofia della scienza

3.      La dimensione sociale della psicoanalisi

4.      La spiegazione nella psicoanalisi

5.      Popper e "l'effetto di Edipo"

6.      Previsioni storiche e meccanica sociale

7.      Generalizzazioni e periodi storici

8.      Progresso e critica filosofica

9.      La razionalità delle rivoluzioni scientifiche

10.  La responsabilità della scienza

11.  Epistemologia e tecnica

12.  Il principio di razionalità nelle scienze sociali

13.  Fallibilismo e falsificazionismo

14.  Euristica positiva e negativa

15.  Critiche al gioco scientifico

16.  Il gioco della scienza e la ricerca della verità

 

Testi d’esame:

I. Lakatos, La metodologia dei programmi di ricerca scientifici. Scritti filosofici I, Milano, Il Saggiatore, 1985 , pp. 11-130, 177-213.

F. Palombi, Il legame instabile. Breve storia dell'epistemologia psicoanalitica, Milano, Franco Angeli, 2001.

K Popper, La miseria dello storicismo, Milano, Feltrinelli, 1975.

K. Popper, Il mito della cornice, Bologna,  Il Mulino, 1995.

 

Gli studenti iscritti al vecchio ordinamento sono tenuti alla frequenza di ambedue i moduli.

Gli studenti del nuovo ordinamento sono tenuti alla frequenza del solo modulo istituzionale.

 

 

METODOLOGLA E CRITICA DELLO SPETTACOLO

Docente: Fabrizio Deriu

III e IV periodo

Parte istituzionale. La “teoria della performance” di Richard Schechner

 

A partire da una ricognizione critica della stessa nozione di “spettacolo” - dalla quale emerge in prima istanza loa necessità di una distinzione metodologlca preliminare fra spettacolo “dal vivo” e spettacolo “tecnologicamente” (ri)prodotto. - si prenderà in' considerazione la proposta teorica dello studioso americano, i cui saggi disegnano un territorio disciplinare “a spettro ampio”: da un lato lo studio delle performance “estetiche” - teatro, danza e altre forme “d'arte” - come un genere di interazione sociale; dall'altro l'osservazione del comportamento umano - individuale e sociale - come un genere di performance.

Parte monografica.  (In)attualità della Nascita della tragedia di F Nietzsche

 A più di cento anni dalla sua pubblicazione (1872) il libro di colui che al tempo non era ancora il filosofo della “trasvalutazione di tutti i valori” ma soltanto un giovane e promettente filologo conserva tuttora il suo fascino. Quale è la posizione di questo testo nella storia degli studi teatrali? Quali sono le questioni e le sollecitazioni che ha posto al suo tempo e in prospettiva per il Novecento? In che  senso, infine, lo si può considerare un testo “attuale”, che contribuisce a far luce sulla odierna fenomenologia dello spettacolo; oppure, “enigmatico nella sostanza e inafferrabile nelle conclusioni” - come è stato definito - resta irreversibilmente “inattuale”?

Modalità per sostenere l'esame

Si richiede l'iscrizione al corso (da effettuare presso la Segreteria del Corso di Laurea in DAMS). Si consiglia vivamente di sostenere l'esame di Metodologia e Critica dello spettacolo dopo aver sostenuto almeno un'annualità di Storia del Teatro e dello Spettacolo e/o una di Storia e Critica del Cinema.

Per i biennalisti  è richiesta 1'elaborazione di una  tesina scritta (di circa 10-12 cartelle) che tratti un tema relativo al corso. L'argomento dovrà essere scelto in accordo con il docente entro la fine delle lezioni.

Testi per sostenere l’esame

Parte istituzionale

l. Dispense del corso (disponibili presso Zeta Editrice).

2. R. Schechner, La teoria della performance 1970-83, Bulzoni, 1984

3. R. Schechner, Magnitudini della performance, Bulzoni, 1999.

Parte monografJca.

4. F, Nietzsche, La nascita della tragedia, (ne esistono diverse edizioni; ma sono da considerare vailde. solo le due seguenti: a) Adelphi, a cura di G. Colli e M. Montinori: b) Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, a cura di V. Vitiello e F. Fagiuoli - altre edizioni non sono accettabili per ragioni filologiche)

5. Un testo a scelta fra i seguenti:

G. Vattimo, Introduzione a Nietzsche, Laterza;

M. Montinari, Che cosa ha detto Nietzsche, Adelphi;

K. Galimberti, Nietzsche, Una introduzione, Feltrinelli.

 

 

METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA

Docente: Paolo Carafa

II periodo

Programma per gli studenti del vecchio ordinamento.

 

Iscrizione al corso e requisiti di ammissione.

E’ richiesta l’iscrizione al corso da effettuarsi su appositi moduli che saranno consegnati in aula all’inizio delle lezioni. Sono ammessi al corso tutti gli studenti di qualsiasi anno e di qualsiasi corso di laurea che abbiano inserito l’esame nel Piano di Studi.

 

Argomento del Corso.

La ricerca archeologica: dati, analisi, interpretazione e racconto.

 

La bibliografia relativa verrà indicata di volta in volta durante le lezioni.

 

Parte generale.

prima annualità:  1, 2, 3, 4

seconda annualità: 5, 6

 

1)      Ph. Barker, Tecniche dello scavo archeologico, Milano 1981.

2)      E. C. Harris, Principi di stratigrafia archeologica, Roma 1983.

3)      Carandini, Storie della terra (3a edizione), Torino 1996.

4)      F. Cambi, N. Terrenato, Introduzione all’archeologia dei paesaggi, Roma 1994.

5)      Carandini (a cura di), Settefinestre. Una villa schiavistica nell’Etruria Romana, Modena 1985.

6)      Carandini, P. Carafa (a cura di), Palatium e Sacra Via 1, Bollettino di Archeologia 31-34, 2000.

 

Modalità di assegnazione delle tesi di laurea.

I laureandi dovranno sostenere due annualità dell’esame. Prima dell’assegnazione della tesi verrà concordato un breve programma didattico integrativo. E’ richiesta la partecipazione alle attività e ai seminari organizzati dalla Cattedra e la conoscenza di almeno due lingue straniere a scelta tra inglese, francese e tedesco.

 

Programma per gli studenti del nuovo ordinamento.

Iscrizione al corso e requisiti di ammissione.

E’ richiesta l’iscrizione al corso da effettuarsi su appositi moduli che saranno consegnati in aula all’inizio delle lezioni. Sono ammessi al corso gli studenti iscritti al primo anno del corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali, indirizzo archeologico e gli studenti di altri anni di altri corsi di laurea che prevedano questo insegnamento in un curriculum formativo. Sono ammessi al corso anche gli studenti di qualsiasi anno e di qualsiasi corso di laurea che decidano di acquisire parte dei Crediti a Scelta dello Studente attraverso questo corso.

 

Crediti Formativi.

Il corso consente l’acquisizione di 5 Crediti Formativi.

 

Organizzazione del Corso.

Il corso è composto da un modulo di 32 ore (4 CFU) e da altre 8 ore di lezione frontale (1 CFU) da svolgere in aula o in laboratorio o su siti e/o monumenti di età storica.

 

Argomento del Corso.

Attraverso esempi concreti ed esercitazioni pratiche il corso illustrerà il percorso scientifico di ricerca dall’analisi dei diversi contesti archeologici alle proposte di interpretazione.

 

Testi consigliati per sostenere l’esame.

Oltre la bibliografia che verrà comunicata nel corso delle lezioni si consiglia la lettura di una selezione da concordare dei seguenti testi.

 

Ph. Barker, Tecniche dello scavo archeologico, Milano 1981.

E. C. Harris, Principi di stratigrafia archeologica, Roma 1983.

A. Carandini, Storie della terra (3a edizione), Torino 1996.

F. Cambi, N. Terrenato, Introduzione all’archeologia dei paesaggi, Roma 1994.

C. Renfrew, P. Bahn, Archeologia. Teorie, metodi, pratica, ed.italiana, Bologna 1995

J. Malina, Z. Vašfček, Archeologia. Storia, problemi e metodi., ed.italiana, Milano 1997.

 

 

MUSEOLOGIA

Docente: Raffaella Morselli

III e IV periodo

Mutua da “Storia comparata dell’Arte dei Paesi Europei”